La scrittura a mano ha un futuro? Sopravvivrà all’era delle tecnologie digitali? Come rivalutarla a partire dalle scuole? Cos’è la calligrafia oggi? Come è il rapporto scrittura- bambini? Quale il ruolo di insegnanti e calligrafi?
In occasione del XXV anniversario dalla sua fondazione, l’Associazione Calligrafica Italiana (ACI) organizza a Milano il 25 e 26 novembre 2016 un convegno internazionale sulla scrittura a mano.
La scrittura a mano ha un futuro?: questo il titolo della due giorni di dibattiti e riflessioni, dimostrazioni pratiche che riunisce per la prima volta storici, professori, autori, ricercatori italiani ed internazionali, calligrafi, graphic designer, artisti.
Undici le conferenze con gli esperti sulla scrittura a mano che sono ad ingresso libero però è obbligatoria l’iscrizione e fino ad esaurimento posti.
Lo storico della scrittura e della calligrafia e socio fondatore di ACI, Francesco Ascoli rifletterà sul perché scrivere ancora a mano, soffermandosi su un excursus storico.
Dall’Università di Trento l’esperta di codicologia Adriana Paolino rifletterà su “Dove le lettere hanno un segreto” e se “La storia può riavvicinare i ragazzi alla scrittura a mano”.
Dall’Università Roma Tre il professore Benedetto Vertecchi tratterà il legame tra scrittura e sviluppo cognitivo con “Scrivere a mano: il segno del pensiero”.
L’ottico optometrista comportamentale Giorgio Bollani si cimenterà in uno specch dal titolo: “Saper impugnare bene per poter scrivere agli altri chi sei veramente”.
Il rapporto tra scrittura e bambini sarà indagato dalle calligrafe e docenti Anna Ronchi con “Nuovi metodi e modelli per salvare la scrittura a scuola” e da Alessandra Barocco che cercherà di rispondere alla domanda “Ma ai giovanissimi, interessa ancora scrivere a mano?”.
La calligrafa e docente Monica Dengo invece si soffermerà su “Come sono nati il progetto sulla scrittura corsiva e la masterclass all’Università Ca’ Foscari di Venezia.”
Il calligrafo, docente presso New Design University a St. Pölten e socio fondatore di ACI, Giovanni De Faccio invece si soffermerà su come la scrittura a mano possa essere “un ponte tra mente e cuore”.
Ci saranno anche tre speech in lingua inglese: “The future of writing as a somatic practice” a cura di Ewan Clayton, noto calligrafo di origine inglese, docente di Design all’Università del Sunderland, direttore dell’International Research Centre for Calligraphy ed autore del libro Il filo d’oro, “Handwriting and schoolchildren” di Angela Webb, Presidente della National Handwriting Association e “What is happening to writing around the world?” con il text artist americano Brody Neuenschwander.
Il convegno “La scrittura a mano ha un futuro?” è organizzato in collaborazione con l’Archivio di Stato di Milano e per questi 25 anni di lavoro dell’Associazione Calligrafica Italiana, che è un’associazione di promozione sociale, rende accessibili documenti che disvelano più di mille anni di storia della scrittura ed organizza visite guidate in tre turni pomeridiani, durante i quali ci saranno dimostrazioni pratiche di vari stili di scrittura, da quella storica a quella contemporanea.