A Genova, fino al 7 novembre 2016, presso la Biblioteca Cervetto in Castello Foltzer è possibile immergersi in una mostra fotografica in cui la fotografia incontra la scrittura a mano. “Calligrafie d’anima. Le Parole in-segnano i confini, le Immagini aprono orizzonti.” è il titolo esplicativo della mostra della blogger e fotografa autodidatta Susanna Bavaresco (Riyueren).
Fotografia e scrittura viste entrambe come calligrafie dell’anima, luci, ombre, segni, inchiostri che scavano e fanno emergere l’io interiore, emozioni e pensieri.
La fotografia come la parola è sguardo, ma è anche linguaggio con un proprio codice, che rende visibile l’anima e le emozioni vissute. Ma le parole vanno a dare voce alle fotografie apparentemente silenziose, e il gesto dello scrivere a mano rivelerà molto altro ancora dell’artista. Ma se la fotografia apre lo sguardo e può abbracciare più significati, la parola scritta che l’accompagna si fa visione e ne dà un senso. Le parole scritte non sono però una semplice didascalia ma sono rese sotto forma di haiku, componimento poetico nato in Giappone nel XVII secolo. Diciassette sono gli haiku, scritti a mano su cartoncino, come diciassette sono le sillabe di cui sono formati (5+7+5) ed ognuno va ad accompagnare una foto in un’impaginazione a dittico.
A completa questo lavoro un’altra forma poetica orientale, il tanka (5+7+5+7+7 sillabe) unita alla foto a cui ha dedicato “Calligrafie d’anima”: Mir, il pettirosso.
“Calligrafie d’anima” è una sinergia di immagini e parole che nasce originariamente per la quinta edizione delle Giornate di Fotografia (7-29 maggio 2016) a cura di Simona Guerra e Lisa Calabrese, il cui tema era “Come la fotografia incontra la scrittura”.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 19 ed è ad ingresso libero.